#iorestoacasaconArte
Il momento storico che stiamo vivendo, ha imposto di ripensare gli spazi, i luoghi e perfino i legami. Ci ha catapultato in una dimensione seminuova, a cui ci siamo adattati con non poca fatica, dovendo perfino ridefinire i contorni di quel formidabile strumento, contro le disuguaglianze, che è la scuola. L’istruzione e, la cultura in genere, non si sono fermate, perché se una rinascita sarà possibile, partirà proprio da questi barlumi vitali, ora appesi a relais, che sono le nozioni apprese e rimbalzate da un pc all’altro. Non si può sostituire la meraviglia del contatto con gli studenti, non la bellezza dei loro sguardi perplessi, prima di una interrogazione, non il peso di quel gravoso compito che abbiamo, oggi, noi insegnanti: cercare di lasciare un segno indelebile in questi giovani spesso smarriti, gli stessi che girano l’Italia, il mondo, che diventano cittadini di quella globalizzazione che è sinonimo di realizzazione, di sogni, di speranze, di un avvenire migliore. L’emergenza corona virus ha ridimensionato solo in parte questa fame di volti del mondo, ci ha fintamente costretto nelle nostre case; perché anche negli spazi più angusti, la nostra fantasia, ci permette di viaggiare per distanze equatoriali, ci permette di fermarci e di riempire i polmoni di verità, di domande, di bellezza. In questa direzione si è mossa la mia idea de “Tableaux Vivants”, rilanciata ai miei studenti, che con garbo e cura, hanno risposto in maniera eccellente allo stimolo lanciatogli. Così gli studenti del triennio del Liceo Mazzini (indirizzo scienze umane e linguistico), si sono immersi in un itinerario artistico diverso, ripensando all’arte, come ad un abito cucito addosso. “Mettersi nei panni dell’arte”, emulandone la potenza percettiva e comunicatrice, è stata un’esperienza didattica incommensurabile. Ognuno di loro si è riconosciuto in un’opera, chi per gusto, chi per passione, chi per semplicità, chi per voglia di assomigliare ad un capolavoro; tutti hanno riassunto un ideale estetico accomunandosi alle pennellate dei grandi della storia dell’arte. La didattica a distanza, sentita in questa direzione, mi ha dimostrato che, come sosteneva Stendhal “La bellezza, non è altro che una promessa di felicità”.
prof.ssa Ileana Manco.
Grazie alla speciale collaborazione degli alunni: Sacchetta Matteo 5I linguistico, Della Monica Gaia, Di Martino Emanuela, Salvi Irene e Spiniello Marianna 5F scienze umane.
#iorestoacasaconArte a cura della prof. Ileana Manco